A tutela della privacy personale, e per rispetto delle difficoltà in cui specialmente i bambini si trovano, evitiamo volutamente di mostrare qui foto personali e dare informazioni particolareggiate sui singoli casi.
L’ Associazione trova rispecchiati i propri principi nella Carta dei Principi per il Sostegno a Distanza (Roma, 18-19 novembre 2000), documento frutto di una biennale consultazione di un centinaio di associazioni italiane, che riportiamo a fondo pagina, dopo le informazioni generali.
 
 
 

PREMESSA

L’associazione è gestita esclusivamente da volontari, che non percepiscono alcun compenso o rimborso spese. Gli eventuali ritocchi alle quote annuali, sia per il rinnovo della tessera sia del contributo di sponsorizzazione sono legati rispettivamente alle spese gestionali della sede (affitto, bollette ecc.) o all’aumento del costo della vita in India. Non ci sono ragioni legate ad “utili”, espressamente vietati dallo Statuto sociale, consultabile qui; fino all’avvento della pandemia, a Gennaio 2020, alcuni di noi sono regolarmente riusciti a visitare personalmente ogni anno le comunità che stiamo aiutando nell’India del Sud – Stato del Karnataka. Confidiamo di riprendere i viaggi in loco appena possibile.

1) Sosteniamo quattro distinte realtà: IL PRIMO GRUPPO, al momento è composto da 15 bambini e ragazzi dai 6 ai 20 anni, orfani o provenienti famiglie poverissime. Vivono tutti insieme nel Monastero di Sera Jhe, presso la casa famiglia fortemente voluta ed avviata dal nostro Maestro e direttore spirituale che, tramite donazioni e sostegni a distanza, offre loro un affettuoso ambiente famigliare e l’accesso alle scuole fino al termine del ciclo di studio. Si tratta di un progetto permanente iniziato nel 2006 ed in costante sviluppo – IL SECONDO GRUPPO è composto da bambini che vivono nelle famiglie residenti nei campi profughi tibetani ubicati intorno al monastero – Nel 2019 bbiamo accolto la richiesta d’aiuto di UN MONASTERO FEMMINILE in prossimità di Dharamsala (India settentrionale); vorremmo aiutare le monache, in genere addirittura molto più povere dei colleghi maschi, a vivere e studiare con le loro stesse opportunità; si può dunque sponsorizzare il percorso di una giovane monaca. Precisiamo che in questo caso le regole del monastero prevedono che parte della quota venga lasciata alla cassa comune, per aiutare le altre ragazze, se prive di benefattori. Infine si può aderire ad UN FONDO COMUNE (senza vincoli minimi di importo e periodicità) DESTINATO AI PROFUGHI DEI CAMPI: il denaro verrà distribuito direttamente agli interssati in base alla situazione ed all’urgenza di chi di loro richieda aiuto al nostro referente di fiducia in loco.

2) l’importo annuale minimo è attualmente di 240€, che di solito vengono spediti in India ad inizio Agosto; un nostro socio incaricato si trova stabilmente presso il monastero di Sera Jhe. Immediatamente dopo si organizza la consegna alla famiglia del bambino scelto o la spedizione diretta al monastero femminile di cui sopra. Per la nostra familiarità con la vita reale in loco, precisiamo che l’importo, pur costituendo un aiuto DECISIVO ai Tibetani, copre circa 1/3 della spesa media annuale realmente sostenuta dalle famiglie per ciascun bambino; a causa di ciò, si può scegliere se essere sponsor unico o se si dia la disponibilità ad un supporto dello stesso bambino insieme ad altri benefattori, in modo da avvicinarsi di più alla cifra annuale di 600€ pro capite, effettivamente necessaria. Lo spirito che da sempre anima l’associazione è la condivisione, dunque, pur lasciando piena libertà su questo aspetto, preferiamo tenere aperta anche questa opportunità.
 
3)  Il modulo per associarsi le sarà inviato qualora decidesse di avviare la sponsorizzazione; dovrà restituirlo compilato in ogni parte.
 
4) Ogni sponsor potrà organizzare i versamenti come vuole, in una o più soluzioni, purché per fine Luglio si raggiunga la cifra annuale richiesta. 
 
5) E’ gradito un numero di telefono cellulare sul quale possa eventualmente ricevere messaggi e/o immagini aggiornate del suo piccolo Tibetano/a, ovviamente se le condizioni in India lo consentono; non è mai certo se sarà possibile o meno, ma ci sembra importante tentare un’ opportunità comunicativa diretta.
 
6) Se per qualsiasi ragione non le fosse più possibile portare avanti la sponsorizzazione, chiediamo solo d’essere avvisati al più presto, così da cercare un altro sostenitore e tentare di mantenere una continuità per la famiglia.

Per chi sia interessato ad iniziare un rapporto di sostegno a distanza o volesse richiedere ulteriori dettagli ed informazioni è a disposizione l’indirizzo sociale: rassociazione@yahoo.com

Carta dei Principi per il Sostegno a Distanza

(Roma, 18-19 novembre 2000)

PREMESSA

Si è consolidata ed è in continua espansione una nuova forma di solidarietà che è definita in diversi modi: adozione a distanza, affido a distanza, adozione scolastica a distanza, sostegno a distanza, tutela, padrinato, madrinato, borsa di studio, sponsorizzazione… Pur essendo ogni organizzazione libera di utilizzare la denominazione ritenuta idonea, il termine scelto convenzionalmente in questa sede è sostegno a distanza.

Il sostegno a distanza è un atto di solidarietà che consiste nell’impegno morale a inviare, tramite referenti responsabili, un contributo economico stabile e continuativo, del cui uso il donatore riceve riscontro, rivolto a minori, adulti, famiglie, comunità ben identificate, in condizioni di necessità e in ogni parte del mondo, per offrire la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita nell’ambiente sociale e culturale in cui vivono.

La consapevolezza che in questo settore operano tanti e diversi soggetti di varia estrazione e portata culturale e sociale, costituiti in differenti forme organizzative e istituzionali (gruppi amicali informali – parrocchiali – privati, congregazioni o istituti ecclesiali, associazioni, organizzazioni non governative, comitati, coordinamenti, fondazioni) e la necessità di tutelare i diritti dei bambini e delle comunità sostenute e di garantire i diritti delle persone alla trasparenza e al buon uso del loro dono hanno portato numerosi enti e associazioni a incontrarsi e a confrontarsi su alcuni principi cardine a cui rifarsi unanimemente.

Nasce così la Carta dei Principi per il Sostegno a Distanza.

Le organizzazioni che la sottoscrivono, operando nel rispetto delle norme dello Stato italiano e dei principi contenuti nei seguenti documenti¹:

  • Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, 1948
  • Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, 1989
  • Convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, 1973 e 1999
  • Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’eliminazione della violenza contro le donne, 1993
  • Legge italiana contro la prostituzione minorile, 1998

si impegnano a:

1.       Promuovere il sostegno a distanza quale gesto di libera e solidale condivisione con chi è nel bisogno.

2.       Sviluppare l’informazione e la formazione multiculturale. Le organizzazioni, con un’azione concreta di politica sociale, danno voce a minori, adulti, famiglie e comunità costretti a vivere in situazioni difficili e, nell’avvicinare culture e società diverse, ne promuovono l’interscambio e il rispetto reciproco, valorizzando la persona nella sua dignità dentro ogni contesto e cultura.

3.       Caratterizzare questo gesto solidale rispetto alle altre forme di solidarietà basate sulla raccolta fondi occasionale o per emergenze. Le organizzazioni metteranno in evidenza nei loro progetti la continuità dell’impegno del sostegno a distanza che acquista un duplice valore: educa il sostenitore alla consapevolezza dei disagi e della povertà in cui versano milioni di persone e garantisce al contempo un finanziamento stabile per l’attuazione del progetto.

4.       Rendere consapevole il sostenitore dell’importanza del suo aiuto economico costante nel tempo, anche se il sostenitore può recedere dall’impegno preso; in questo caso, le organizzazioni si impegnano a ricercare in tempi brevi chi lo sostituisca e, nel frattempo, a utilizzare tutti i propri strumenti per garantire il proseguimento del progetto.

5.       Mettere a disposizione presso la propria sede il bilancio o il rendiconto annuale e renderlo pubblico secondo le norme previste. Ciascuna organizzazione si rifà alle normative vigenti in merito alla propria configurazione giuridica: al proprio Statuto, alle leggi relative all’Albo regionale del volontariato, alle disposizioni in merito agli enti del Terzo Settore “non profit” ONLUS e alle ONG, alla Carta della Donazione e alle normative proprie per gli enti ecclesiastici.

6.       Comunicare al sostenitore l’effettiva somma destinata al beneficiario del sostegno a distanza e quella trattenuta dall’organizzazione per le spese di gestione, come garanzia sul corretto utilizzo dei fondi e informazione sulle modalità di intervento.*

7.       Valutare con accortezza le richieste di aiuto ricevute e ad avviare un progetto solo la’ dove esista l’esplicito consenso della comunità interessata. Le organizzazioni garantiranno che i loro operatori o delegati agiscano con il consenso della popolazione locale.

8.       Agire in modo che il sostegno a distanza sia strumento di promozione all’autosviluppo del beneficiario, della sua famiglia laddove esista e della sua comunità. Per evitare che questo aiuto economico diventi una forma di assistenzialismo, nei paesi in cui interverranno le organizzazioni coinvolgeranno le comunità nella realizzazione e nella gestione dei progetti con un accompagnamento stabile alle persone, complementare e non sostitutivo.

9.       Verificare con attenzione l’affidabilità e il lavoro di eventuali partner esteri e ad adoperarsi per garantire il buon esito del progetto anche in caso di loro inadempienze. Le organizzazioni si impegnano a comunicare al sostenitore da chi è curata in loco la realizzazione del progetto e a valutare l’affidabilità e l’efficienza dei referenti locali o dei propri collaboratori impegnati nell’attuazione degli interventi di sostegno.

10.   Confrontarsi con le altre organizzazioni che operano con le stesse finalità nel perseguimento degli obiettivi di solidarietà e pace, rispettandone le diversità. Le organizzazioni si rendono disponibili a forme di collaborazione tra loro, soprattutto nelle medesime aree geografiche e negli stessi settori di intervento.

11.   Rispettare la Carta dei Principi per il Sostegno a Distanza. Le organizzazioni valuteranno l’opportunità di accettare la collaborazione e i finanziamenti di enti e istituzioni pubblici o privati secondo i principi richiamati in questa Carta.

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¹ -Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948;

– Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall’ Italia con la legge del 27/05/91 n. 176. In modo particolare si fa riferimento all’art.3: “in tutte le azioni riguardanti i bambini, se avviate da istituzioni di assistenza sociale, pubbliche o private, tribunali, autorità amministrative o corpi legislativi, i maggiori interessi del bambino devono essere oggetto di primaria considerazione”.

–  Convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del lavoro che stabiliscono: la n. 138 dei 1973 l’età lavorativa minima ( non inferiore ai 15 anni ) e la n. 182 del 1999 ( in fase di ratifica da parte dell’Italia ) le linee guida per la prevenzione e l’eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile;

–  Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’eliminazione della violenza contro le donne del 1993 in cui si denunciano le pratiche tradizionali e moderne che sfruttano le donne e le bambine per scopi sessuali e di altro genere;

–  Legge italiana contro la prostituzione minorile dei 3 agosto 1998 n.269: norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, dei turismo sessuale in danno di minori, quali forme di riduzione in schiavitù.
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NOTA:

* Riguardo al punto 6: La nostra Associazione destina in toto ai beneficiari le donazioni per l’adozione a distanza, senza trattenere alcunché per le spese di gestione, che vengono affrontate in prima persona dai soci su base esclusivamente volontaria o mediante le donazioni occasionali aspecifiche.